1840–Passe-Port- Suisse-”Confederazione-Svizzera-Canton-de-Grigions- dato a Coira-allant a Roquefort France

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                              Art.Nr.0999

La denominazione di Grigioni, o Grisoni per indicare le comunità sovrane del Libero Stato delle Tre Leghe risale alle Guerre d’Italia. È infatti con questo nome che Francesco Guicciardini designa i soldati delle Tre Leghe che presero parte alla conquista del Ducato di Milano a fianco degli Svizzeri. L’utilizzazione di questa denominazione è legata alla forza e al prestigio della Lega Grigia, che annoverava tra i suoi membri, oltre ai comuni giurisdizionali (Gerichtgemeinde), potenti signori territoriali come il Principe-Abate di Disentis/Mustér, il Vescovo di Coira e il Sacro Romano Imperatore, nella sua veste di Signore di Rhäzüns. L’invasione francese del 1798 segnò la fine del Libero Stato delle Tre Leghe. Antichi alleati degli Svizzeri dal tempo delle Guerre di Svevia (1499), i Grigioni furono ridotti da Napoleone al rango di provincia della nuova Repubblica Elvetica, sotto l’egida della Francia rivoluzionaria. La creazione del Cantone dei Grigioni risale dunque all’Atto di Mediazione del 1803, con il quale l’Imperatore dei francesi mise fine all’esperienza della Repubblica Elvetica di tipo centralista.

Stemma e bandiera

Flag of Canton of Graubünden.svg

Gli stemmi delle Tre Leghe formano quindi lo stemma del Cantone dei Grigioni. Il primo quarto in nero e argento è la Lega Grigia, il secondo quarto in azzurro e oro è la Lega delle Dieci Giurisdizioni, mentre lo stambecco nero rampante è l’emblema della Lega della Ca’ di Dio.

Fino all’invasione francese le truppe del Libero Stato usavano ciascuna le bandiere da guerra delle rispettive comunità (Comun grandi, signorie) o delle Leghe. Il 5 maggio 1803 fu stabilito il nome e lo stemma del nuovo cantone, che si componeva di una giustapposizione delle armi delle Tre Leghe, sostenute dai rispettivi patroni: San Giorgio per la Lega Grigia, la Vergine Maria per la Lega della Ca’ di Dio e il selvaggio per la Lega delle Dieci Giurisdizioni.

Tale soluzione non rispettava tuttavia le regole di base dell’araldica tradizionale. Successivamente, l’8 novembre 1932 il Consiglio federale avallò lo stemma attuale, accettato dalle autorità grigionesi in quanto combinazione riuscita degli elementi fondanti l’identità retica. Nel febbraio 1933 il Consiglio federale promulgò definitivamente l’uso delle arme attuali.

Gli stemmi delle Tre Leghe

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Repubblica delle Tre Leghe.

il Canton Grigioni nel Cinquecento

Gli stemmi delle Tre Leghe riportati sulle attuali armi e sulla bandiera del Cantone dei Grigioni sono una semplificazione di quelli originari delle Tre Leghe.

Lo stemma della Lega Grigia (detta anche Lega Superiore, Oberer Bundt), risalente al XV secolo, presentava alternativamente una croce d’argento in campo rosso oppure uno scudo inquartato di grigio e bianco, talvolta con una croce inquartata con colori invertiti. L’uso dello scudo partito di argento e nero data dei secoli XVII e XVIII. Le armi della Lega Grigia erano sovente rappresentate accanto a San Giorgio, santo patrono della Lega.

Le armi della Lega delle Dieci Giurisdizioni risalgono al 1518 e nelle rappresentazioni pittoriche e a stampa si confondevano con quelle della Lega Grigia: lo scudo era attraversato da una croce inquartata con colori invertiti. I colori dovevano essere simili a quelli della Lega Grigia. Questo inconveniente determinò l’aggiunta di un “uomo selvatico” con una corona di quercia e che teneva nella sua destra una bandiera gialla e blu e nella sinistra un albero di pino sradicato. I colori oro e blu sono tramandati già da uno stemma in vetro risalente al1548.

Lo stambecco è l’emblema della Lega della Casa di Dio. Una prima rappresentazione dello stemma – che era in origine quello del Vescovo di Coira – si trova nella Cattedrale di Coira, risalente al 1252. Infatti lo stambecco compare per la prima volta in un documento del 1291 e sui sigilli dei vescovi Johannes Pfefferhard intorno al 1325 e Ulrich Ribiintorno al 1326

Antichità

Nel I millennio a.C. ovvero nell’età del ferro, il territorio degli attuali Grigioni, come tutta la parte centrale dell’arco Alpino, era abitata da popolazioni retiche.

Augusto si impadronì di questi territori nel 15 a.C., nell’ambito della conquista dell’arco alpino, e li assegnò alla provincia di Rezia dell’Impero Romano. Con la riforma dioclezianea l’area degli attuali Grigioni venne a far parte della provincia Raetia Prima di cui era capoluogo proprio Curia Raetorum, l’odierna Coira. La provincia era parte della prefettura d’Italia.

In seguito all’introduzione del Cristianesimo a Coira venne fondata la prima diocesi a nord delle Alpi e tutta l’area divenne parte di tale diocesi.

Medioevo[modifica | modifica sorgente]

Dopo la caduta dell’Impero Romano la Rezia seguì le sorti dell’Italia, della cui prefettura aveva fatto parte, e perciò cadde sotto il dominio prima degli Eruli e poi degli Ostrogoti. Nel 536, tuttavia, l’area fu conquistata dai Franchi e perciò dopo l’800 divenne parte del Sacro Romano Impero.

Nell’806 la diocesi di Coira da suffraganea dell’archidiocesi di Milano, divenne suffraganea di quella di Magonza in Germania. Così come in seguito alla disgregazione dell’Impero Carolingio l’area fu assegnata al regno di Germania. All’interno di questo regno la Rezia fece parte del ducato di Svevia. Fra i principali vassalli del Duca nel terriroio retico emersero il vescovo di Coira, l’abate di Disentis, il conte di Toggenburg; territori più piccoli erano infeudati a conti e signori laici.

Nel XIII secolo penetrarono nell’area da occidente i Walser, un popolo germanofono originario del Vallese, e s’istallarono sugli altipiani di alpeggio. Contemporaneamente, altre popolazioni alemanne si insediarono lentamente nel nord , nella regione di Coira. Tuttora, le due popolazioni germaniche dei Grigioni rimangono distinte. Accanto a questi gruppi germanici sono rimasti i gruppi romanzi dei Romanci e degli Italiani.

Territori delle tre leghe

Alla fine del Medio Evo, scomparso il ducato di Svevia nel 1268 per l’estinzione degli Staufen, si formarono tre leghe per difendersi dall’egemonia dei feudatari locali. Innanzitutto nacque, nel 1367, la Lega della Ca’ di Dio (Gottes Haus) in Engadina, contro il vescovo-conte di Coira. Questa fu seguita dalla Lega Grigia (Grauer Bund) nel 1395 nelle valli del Reno Anteriore e Posteriore. Una terza lega fu formata nel 1436 da dieci baliaggi precedentemente sottoposti all’autorità della contea di Toggenburg, quando la casa di Toggenburg si estinse. Questa lega, che occupava il nord degli attuali Grigioni, fu chiamata Lega delle Dieci Giurisdizioni (Zehngerichtebund).

La prima tappa verso la formazione de Canton Grigioni ebbe luogo nel 1450 quando la Lega delle Dieci Giurisdizioni si alleò con la Lega della Ca’ di Dio. Nel 1471 queste due leghe si allearono con la Lega Grigia. Nel 1497, dopo che gliAsburgo ebbero ereditato i territori della estinta casa di Toggenburg[3], le tre leghe si allearono a loro volta con laConfederazione[4] e combatterono al suo fianco nella Guerra sveva tre anni più tardi. Gli Asburgo furono vinti nelle battaglie della Calva e di Dornach, portando al riconoscimento della Confederazione Svizzera e dei suoi alleati. Nonostante ciò, quella fra le Tre Leghe rimase un’associazione blanda fino al Bundesbrief del 23 settembre 1524[5]. Suoi membri sovrani rimanevano, infatti, i comuni giurisdizionali.

Età Moderna[modifica | modifica sorgente]

Nel 1512 l’esercito delle Tre Leghe conquistò la ricca Valtellina e le contee di Chiavenna e di Bormio, cacciandone i Francesi che in qual momento occupavano il Ducato di Milano. Nel 1518 le Tre Leghe firmarono un trattato di pace con l’Imperatore Massimiliano. Gli ultimi residui poteri giurisdizionali del Vescovo di Coira furono aboliti nel 1526. LeGuerre di Musso avvicinarono ulteriormente le Tre Leghe alla Confederazione Svizzera.

Più di metà dei comuni grigioni (fra cui Coira) aderirono alla Riforma Protestante e la Bibbia fu il primo libro ad essere tradotto in romancio. Le Tre Leghe furono i soli membri della Confederazione ad essere coinvolti nella Guerra dei Trent’Anni[6]. Il popolo era diviso fra il partito Protestante, sostenuto dalla Francia e da Venezia, e quello Cattolico, appoggiato dagli Asburgo di Austria e Spagna. Le potenze in questione erano interessate ad interferire negli affari religiosi della regione per poter controllare i passi alpini.

Jürg Jenatsch

La guerra di religione che si svolse nei futuri Grigioni fra il 1618 ed il 1639 come riflesso locale della guerra dei Trent’Anni, è ricordata con il nome di Torbidi grigionesi (Bündner Wirren) ed in particolare il conflitto relativo ai territori sul versamente meridionale delle Alpi è detto Guerra di Valtellina. Essa ebbe inizio nel 1618 quando il giovane e fanatico comandante dei Protestanti Jürg Jenatsch fece torturare a morte l’arcipreteNicolò Rusca di Sondrio. In risposta, Giacomo Robustelli, membro della famiglia Planta che guidava i Cattolici, organizzò un esercito di ribelli. La sera del 18 luglio 1620 essi marciarono su Tirano e vi uccisero i Protestanti locali, poi proseguirono la loro marcia su Teglio, Sondrio e più giù nella Valle, uccidendo tutti i Protestanti che trovassero. Le vittime di quello che è stato chiamato il Sacro macello furono fra le 500[7] e le 600[8]persone.

Per rappresaglia nel 1621 Jenatsch guidò i Protestanti all’assalto del castello di Rietberg, residenza della famiglia Planta, in Engadina.[9] Lì uccisero il capofamiglia Pompeo Planta.[10] La reazione degli Spagnoli non si fece attendere: il duca di Feria, allora governatore di Milano, inviò truppe in appoggio ai cattolici che occuparono tutto il territorio degli odierni Grigioni ed impose una pacificazione forzata, imponendo il diritto passaggio degli Spagnoli attraverso il territorio e il ripristino della fede cattolica in Valtellina; inoltre vennero assegnate all’Austria la Val Monastero, la bassa Engadina e la valle di Prättigau.[7] Tuttavia, nel 1622 la valle di Prättigau si ribellò e cacciò gli Austriaci dal proprio territorio.[11]

Conseguentemente, le Tre Leghe si allearono con la Francia, la Savoia e Venezia, affinché la loro causa fosse regolata nell’ambito della diplomazia internazionale. Ed infatti laPace di Monzón del 1626 fra Francia e Spagna stabilì la restituzione della Valtellina ai Grigioni, ma nel contempò garantì la libertà religiosa della Valle. La Spagna, tuttavia, non ottemperò agli accordi e le truppe spagnole rimasero in Valtellina. Nel 1634 truppe francesi al comando di Enrico II di Rohan cacciarono gli Spagnoli. Quando però Jenatsch si rese conto che la Francia non era affatto intenzionata a restituire ai Grigioni le terre liberate, cominciò a stabilire trattative segrete con gli Asburgo (il cosiddetto Kettenbund) e nel 1635 abiurò e si convertì al cattolicesimo. Nel 1637 comandò una rivolta che portò alla cacciata del duca di Rohan e dei Francesi dalla Valtellina e dalle altre terre dei Grigioni. L’accordo definitivo fu trovato nel 1639: in base ad esso la Valtellina tornava sotto la sovranità delle Tre Leghe, ma con il divieto di residenza per i protestanti: salvo i funzionari governativi, nessun protestante poteva dimorare in Valtellina più a lungo di tre mesi. Nel 1649 e nel 1652 furono infine firmati trattati con l’Austria, per i quali la val Monastero e la Bassa Engadina tornavano alle Leghe[7].

Intanto la pace di Vestfalia del 1648 aveva riconosciuto l’indipendenza delle Leghe e della Svizzera dal Sacro Romano Impero.

Età Contemporanea[modifica | modifica sorgente]

Nel 1797 Napoleone assegnò la Valtellina alla Repubblica Cisalpina e da allora la Valle ha seguito le vicende politiche dell’Italia. Il 21 aprile 1799 le restanti terre delle Tre Leghe entrarono a far parte della Repubblica Elvetica come Cantone di Rezia. L’Atto di Mediazione del 1803 restituì al cantone il nome di Grigioni e nello stesso anno l’exclavedi Tarasp fu annessa al Cantone. La costituzione cantonale risale al 1892.[12]. Gli stemmi delle Tre Leghe furono combinati nel moderno stemma cantonale nel 1933.

 

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