1636-Passport a-firma–”Tommaso-Francesco-di-Savoia-Principe-di-Carignano”-..-rilasciato -a-Torino-16-10-1639-per-Pinerolo e Casale-Bido-intentende-delle-truppe-Reali Firma Autografa

1636-Passport a-firma–”Tommaso-Francesco-di-Savoia-Principe-di-Carignano”-..-rilasciato -a-Torino-16-10-1639-per-Pinerolo e Casale-Bido-intentende-delle-truppe-Reali   Firma Autografa

Art.Nr.1046      Con gli spagnoli

È ambasciatore a Parigi. Scelta la causa spagnola nella guerra dei trent’anni, nel 1634 comanda l’esercito spagnolo nelle Fiandre e viene sconfitto ad Avein (1635) dai marescialli de Châtillon e de Brézé, ma nel 1638 sconfisse il maresciallo de La Force, costringendolo a togliere l’assedio a Saint-Omer.

Alla morte del fratello Vittorio Amedeo I, avvenuta improvvisamente a Vercelli il 7 ottobre 1637, l’erede Francesco Giacinto è ancora troppo giovane per la guida del Ducato di Savoia, perciò ne assume la reggenza la madre Maria Cristina di Borbone-Francia (la Madama Reale), cognata di Tommaso, e sorella di Luigi XIII di Francia.

Conflitti per la successione del Ducato di Savoia

Tommaso ed il fratello cardinal Maurizio, che sono filo-spagnoli, non vedono bene la presenza delle truppe francesi comandate dal cardinale La Vallette che sono massicciamente presenti in Piemonte a seguito della guerra contro gli spagnoli. Il 4 ottobre 1638 muore anche Francesco Giacinto ed il diritto alla successione come Duca passa al fratello Carlo Emanuele, che ha solo due anni e pare piuttosto gracile e malaticcio. Non ci sono altri figli maschi di Vittorio Amedeo e quindi, in caso dovesse mancare anche Carlo Emanuele, lo scettro del ducato potrebbe passare al fratello di Tommaso, cardinal Maurizio.

Spronato e spalleggiato da quest’ultimo, Tommaso contrasta violentemente la cognata, invocando per sé la reggenza. La nobiltà, il clero e l’alta borghesia si dividono in due partiti: i cosiddetti “principisti”, filo-spagnoli e sostenitori di Tommaso, e i “madamisti” filo-francesi e sostenitori della Madama Reale. Ad agosto del 1639 Maria Cristina di Borbone-Francia è costretta a fuggire con il figlio Carlo Emanuele da Torino, che è ormai in mano a truppe principiste. Tuttavia, già a novembre, la Reggente ed il piccolo futuro Duca possono rientrare in Torino: le truppe francesi del marchese d’Harcourt l’hanno liberata dalle truppe «principiste». Tre anni dopo si giunge ad un accordo: Maria Cristina rimane reggente in nome del figlio Carlo Emanuele, il cognato Maurizio riceve la luogotenenza di Nizza e la mano della figlia di Maria Cristina di Borbone-Francia Ludovica (previa dispensa papale, che arriverà presto) mentre Tommaso riceve la luogotenenza di Ivrea e Biella.

Schierato con la Francia

Riconciliatosi con la Francia, questa gli affida un’armata in Italia (1642) ed ha il Turenne ai suoi ordini per qualche tempo. Viene nominato generalissimo delle armate di Francia e della Savoia in Italia, conduce la guerra con successo e riceve dal cardinale Mazarino, in ricompensa, la carica di gran maestro di Francia, dopo la caduta in disgrazia del Condé.

Avendo tentato inutilmente di occupare via mare Napoli, nel contesto della rivolta napoletana del 1647, fu costretto a ritirarsi dal napoletano dopo aver subito alcune sconfitte. Tra i figli avuti dalla moglie c’è Eugenio Maurizio di Savoia Carignano, cui la madre trasmetterà il titolo di Conte di Soissons, che sarà il padre del famoso condottiero Eugenio di Savoia. La continuazione del ramo Savoia-Carignano sarà invece assicurata dal maschio primogenito Emanuele Filiberto.

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